Nasco e cresco in un paesino di campagna dell'Emilia Romagna.
Il mio papà lotterà con problemi di alcolismo fino ai miei 23 anni, e potrà superarli grazie al percorso di Alcolisti Anonimi.
Questa difficoltà e la sua soluzione avranno un riflesso nella mia vita, che scoprirai continuando a leggere la mia storia.
Nei primi anni della mia vita sono un po' “camaleonte”, devo lottare per far emergere la mia personalità.
Nonostante questo sono ambiziosa, mi laureo in ingegneria ed ottengo la borsa di studio per un dottorato di ricerca in ambito di ingegneria dei processi industriali.
Sento, però, di non stare esprimendo tutto il mio potenziale.
Durante una vacanza in Grecia nel 2013, in barca a vela, mi accorgo che alcuni dei ragazzi rientrano in hotel di sera per lavorare.
Scopro che sono nomadi digitali, non hanno una concezione comune di “lavoro” e “ferie”: quello stile di vita mi affascina molto.
Finisco per innamorarmi di uno di loro, e crollo ai suoi piedi come fosse il principe delle favole.
Decido di lasciare il dottorato per andare a vivere con lui a San Diego, in un ambiente di ville e piscine, dove avvio la mia startup.
Rimango incinta, senza volerlo perché soffrivo di endometriosi e quindi non me l’aspettavo.
Mi innamoro della vita che sta crescendo dentro di me, e capisco di volere dei figli.
Dopo dodici settimane subisco un aborto spontaneo. Il mondo mi crolla addosso.
Mi arrabbio con la vita, penso: “Stiamo scherzando? Dopo tutto questo mi togli il bambino?”
Il dolore mi permette di vedere qualcosa che, accecata da quella vita scintillante, non vedevo: l'uomo al mio fianco lotta con delle dipendenze.
Prende una pastiglia di Adderal ogni mattina, e di sera beve una bottiglia di vino.
Mio padre, con la sua esperienza, aveva notato il problema prima che lo notassi io.
Una sera decido di metterlo alle strette, ed abbiamo un litigio violento.
Lui esce di casa e sparisce per qualche ora, e la mia paura di perderlo è talmente forte che preparo la cena ed aspetto il suo ritorno con l'intenzione di sistemare le cose.
“Se perdo lui, perdo me”, sto pensando.
Quando rientra è ubriaco, e mi dice di prendere la mia roba e sparire.
Mi ritrovo sola in una città sconosciuta, senza un'auto e senza un posto dove andare a dormire.
Come può accadere quando si sta con una persona dipendente, trasformo il suo problema in un mio problema: quella sera mi ubriaco, sparisco, e la mia famiglia è terribilmente preoccupata.
Mi servirà per decidere di non bere mai più, ed il primo posto sicuro che troverò sarà da Jeff, lo sponsor di mio padre in Alcolisti Anonimi e una sua cara amica Kathy.
Jeff ha salvato la mia vita due volte: quando ha incontrato mio padre e quando ha incontrato me.
Mentre tutto accade mi domando: “Cosa ho fatto, io, per cacciarmi in questa situazione?"
Potrei cedere completamente al vittimismo, e invece sto scegliendo di prendermi la mia parte di responsabilità, e di concentrarmi su quella.
Sento che la cosa migliore da fare in quel momento è spostare il focus da lui a me.
È il primo passo di un lungo e profondo percorso di crescita personale.
Ad ottobre 2015 parto, con un biglietto di sola andata, per la Thailandia, più precisamente per Chiang Mai.
Qui scopro per la prima volta la meditazione.
Decido che è tempo di guardarmi dentro e dedicarmi alla mia guarigione interiore, e passo il mio tempo a meditare nei templi delle montagne di Chiang Mai, vivendo una vita minimalista.
Proprio qui a Chiang Mai scopro la community dei nomadi digitali, un mondo a me totalmente sconosciuto, che però mi affascina ed incuriosisce.
Nel frattempo la mia startup è a rischio fallimento e io non ho più un soldo.
Faccio qualche lavoro da freelance per racimolare denaro, ma sto ancora brancolando nel buio.
Quasi sempre nella vita le cose migliori accadono quando segui il tuo istinto.
Sorprendendo perfino me stessa, decido di aprire un canale Youtube dove raccontare la mia storia e tutti i concetti di crescita personale che mi stanno salvando la vita.
Vado in un parco a Chiang Mai con una go pro, e registro un video.
Con il cuore in gola leggo il primo commento di una follower, Lara, e capisco che posso essere di aiuto.
È l'inizio di un lavoro... ma ancora non posso immaginarlo.
Dopo mesi intensi e di lavoro interiore profondo incontro un ragazzo, a Chiang Mai.
Si tratta proprio di Michael, l'uomo destinato a diventare il mio compagno di vita: arrivo all'appuntamento col mio paio di jeans strappati, il casco del motorino e nessuna intenzione di iniziare una relazione seria.
Sono ancora scottata dal sogno patinato che mi ha ingannato in California, e non riesco a lasciarmi andare.
Mi sento morire, perché Michael disfa tutti gli equilibri che ho faticosamente ricostruito.
Che fine faranno le mie routine, il mio nuovo mondo, le mie nuove consapevolezze?
Ho una terribile paura di dover ricominciare da capo, di perdere quell'equilibrio riconquistato a fatica.
Mi trovo a scegliere: lascio che il mio passato definisca il mio futuro o imparo la lezione e con una nuova consapevolezza trasformo un grande dolore nella mia più preziosa risorsa?
Per la prima volta nella mia vita lascio andare il controllo e scelgo di avere fiducia, continuo la frequentazione con Michael e permetto alla vita di sorprendermi.
E lo fa alla grande: quando arriva il momento di tornare in Italia, Michael torna con me.
Grazie anche al sostegno di Michael, avvio il mio primo progetto online.
Nasce così ‘Sblocca la tua vita in 21 giorni - Il potere della Morning Routine’ che in poco tempo raggiunge centinaia di studenti, cambiando loro la vita per sempre.
Da quel primo corso l’evoluzione è continua, molto più veloce di quanto avrei mai potuto immaginare.
Ho un marito che amo, che non solo mi sostiene nella vita, ma anche nel business.
Insieme, fondiamo la nostra prima società in Canada.
Nel 2017 subisco l'ultima operazione per l'endometriosi, e 9 mesi dopo nasce Sebastian, il nostro primo figlio.
Insieme a questa piccola vita nasce Ritualmente, la prima palestra online di crescita personale.
Ci trasferiamo definitivamente in Canada, dove nasce la nostra Juliet in piena pandemia.
Avevo sempre pensato che il luogo in cui vivevo mi condizionasse, e non mi permettesse di fare e di essere di più, nel 2020 ho scoperto di essere andata oltre questa realtà: quello che riesco a fare non dipende più da un luogo, ma fa capo interamente a me, e posso farlo ovunque.
Dopo aver spostato tutta la nostra vita in Canada ci rendiamo conto che ciò che vogliamo costruire è in Italia. Non riusciamo ad avere l’impatto che vogliamo così lontani, a Vancouver.
Così, con grande coraggio, facciamo una pazzia e rientriamo in Italia per far crescere il nostro business.
Infatti, appena rientrati in Italia una nostra studentessa di Metodo Step Academy ci contatta per una collaborazione social. Si tratta di Norma Cerletti, che ai tempi non era ancora conosciuta. Ci innamoriamo del suo talento e decidiamo di investire su di lei e sul progetto Norma’s Teaching.
Poche settimane dopo nasce il nostro secondo business Norma’s Teaching S.r.l., di cui siamo i co-fondatori appunto con Norma Cerletti.
E, non meno importante, io oggi sono una donna, imprenditrice e mamma felice e realizzata, con tutto il bagaglio di errori ed esperienze accumulate, mi sono, finalmente, data il permesso di vivere.
Perché ti racconto tutto questo?
Perché la vita è una e io, la mia, voglio dedicarla ad infondere alle persone il coraggio di cambiare.
Questa è la mia storia, di vulnerabilità e di forza.
Non mi sento arrivata, sono in viaggio quanto te, ma sono orgogliosa di come ho percorso questo tratto di strada e consolidato le competenze per guidare chi si trova in un altro punto del cammino.
All’inizio, mi sono sentita sola e sbagliata.
Ora lavoro perché nessuna persona debba più sentirsi sola e sbagliata.
Nemmeno tu.
Se senti di volere di più, se ti senti vittima dagli eventi, se ti sembra di non avere via d’uscita da una vita preimpostata allora voglio dirti che lo devi a te stessa: puoi prenderti la responsabilità della tua esistenza, e trasformarla in ciò che desideri.
Le difficoltà non sono la fine della vita. Sono un nuovo inizio.